Molti farmacisti fanno ostruzionismo, altri ignorano la legge che ha dato il via libera alla vendita senza ricetta del contraccetivo d'emergenza. La denuncia arriva da Vitadidonna
“La possiamo vendere, ma solo con la ricetta del medico”. E' la risposta di due farmacisti su dieci al momento di richiedere la pillola dei cinque giorni, ellaOne, nonostante L'Aifa lo scorso 8 maggio ha dato il via libera alla vendita della pillola, senza prescrizione medica, direttamente in farmacia, con l'unica limitazione che la richiedente sia maggiorenne. Con l'aggravante che alcuni farmacisti consigliano il Norlevo, sostenendo che ellaOne è pericoloso, l'altro contraccettivo che però necessita di ricetta medica.
La denuncia arriva dall'Associazione Vitadidonna, Onlus per la tutela della Salute Femminile, che ha raccolto le segnalazioni di quante si sono viste negare ellaOne dai farmacisti.
“Dall’8 maggio 2015, come lei certamente sa – scrive Canitano – è possibile acquistare l’ulipristal acetato con il nome commerciale ellaOne per le donne maggiorenni senza prescrizione. Giungono però alla mia associazione continue segnalazioni di donne che ci segnalano farmacisti che negano che ciò sia possibile, che dicono che non hanno il farmaco e che fanno ostruzionismo di vario tipo dicendo che è sempre meglio la ricetta perché è un farmaco pericoloso o che bisogna fare una visita ginecologica prima di assumerla. Questo – continua la ginecologa – nonostante la circolare di Federfarma che chiarifica la procedura e le linee guida internazionali e nazionali che dicono che non serve la consultazione con il medico ma che è una scelta delle donne assumerla. La vorrei pregare di intervenire per semplificare come dovuto e come stabilito dalla Legge italiana, l’accesso alla contraccezione d’emergenza”. In base alla testimonianze raccolte dall’Associazione, i farmacisti ignorano che il farmaco possa essere venduto senza ricetta o utilizzano formule più vaghe come “in teoria sì, c’è bisogno della ricetta”. E, conclude, si espongono anche al rischi di una denuncia da parte della paziente che chiede il farmaco.
Fonte: vitadidonna
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